Ringrazio il blog "Il Magico Mondo dei Libri" per aver recentemente dedicato uno spazio a "Primavera in Borgogna", con la recensione del libro e un'intervista al sottoscritto, che riporto qui di seguito.
Colgo inoltre l'occasione per ricordarvi la nuova pagina Facebook di "Primavera in Borgogna", che trovate cliccando QUI.
Recensione + 5 domande all'autore: PRIMAVERA IN BORGOGNA di Luca Terenzoni.
TRAMA: Francesco è un quarantenne che si è appena lasciato, a un passo dalle nozze. Una mattina di primavera, mentre passeggiando a San Gimignano cerca di riafferrare il senso della sua vita, incontra un signore francese con il quale entra subito in sintonia e che gli propone di lavorare per lui, presso la sua azienda vinicola in Borgogna. Quella per la Francia è una passione che Francesco ha sempre coltivato. Si trova quindi di fronte alla possibilità di realizzare veramente il sogno di una vita. Così lascia il suo lavoro e si trasferisce pieno di entusiasmo. Le sue aspettative sono subito appagate: il posto è splendido, la collega Ludivine affascinante, il lavoro interessante. Fino a quando, oltre i colori pastello di quel paesaggio così tipicamente francese, non cominceranno a emergere i segni di un passato inquietante che riguarda sia il suo datore di lavoro, sia la bella Ludivine, della quale si sta ormai innamorando. Una prova decisiva per Francesco che, in un crescendo di colpi di scena, riuscirà a portare luce nel passato della donna e nel suo presente.
L'AUTORE: Luca Terenzoni è nato nel 1969 a Massa, dove attualmente risiede. Laureato in Economia e Commercio,lavora nel settore amministrativo di una società della Versilia, per la quale cura anche i contatti con l'estero. Primavera in Borgogna è il suo esordio letterario.
PARERE PERSONALE:
Protagonista di questo libro è Francesco Martini, un quarantenne la cui fidanzata, Laura, ha deciso di lasciarlo ad un passo dalle nozze in quanto si è innamorata di un suo collega di lavoro. Francesco decide di cercare consolazione nella sua amata San Gimignano e aggirandosi tra i negozi entra in uno che vende vino. Qui incotra la persona che cambierà per sempre la sua vita offrendogli il lavoro dei suoi sogni che concilia la sua passione per ciò che riguarda il vino e le lingue, il Signor Robin. Lascia il lavoro e si trasferisce in Borgogna, Francia, per intraprendere la sua nuova carriera. Qui incontra Ludivine, una misteriosa e contraddittoria donna francese che da subito stuzzica la sua curiosità e attenzione. Incontra anche la moglie del Signor Robin e nota il suo strano comportamento, quasi timoroso e indeciso nei confronti del marito.
(Potrebbero esserci spoiler!!!)
Arriva il giorno della sua prima commissione ufficiale alla vigna. Francesco sta accompagnando una comitiva di americani interessati a comprare del vino per una catena di ristoranti. Quando li porta nella cantina per terminare il percorso guidato sopraggiunge il signor Robin e una delle donne che si trovano li in visita rimane come paralizzata e scioccata. Francesco lo nota ma non dice niente. Termina la visita ma giunto nello spiazzo davanti alla villa della vigna la donna lo ferma e gli chiede chi sia l'uomo che era entrato nella cantina affermando che esso non si chiama Signor Robin ma Vincent Michel...
(Fine spoiler!!!)
Da qui si ha un crescendo di tensione e dubbi che porteranno il protagonista a indagare sul mistero e a scoprire il coinvolgimento della stessa donna da cui è attratto nella questione...
Non vi dico più niente altrimenti vi rovino l'effetto sorpresa, vi basti sapere che è un libro veramente appassionante e coinvolgente che trascina il lettore tra le sue pagine e non gli permette di smettere sino alla fine...
Il modo di scrivere dello scrittore è semplice e fluido e le sue descrizioni dei paesaggi molto pittoriche e dettagliate tanto che durante la lettura le immagini mi sono scorse nitidamente davanti agli occhi.
L'unica nota dolente è la velocità quasi da favola con cui all'inizio il protagonista decide di accettare l'offerta...ma comunque è la si accetta proprio perchè è un libro e non una storia reale.
Lo consiglio? Certamente si!
Adesso passiamo alle cinque domande alle quali l'autore ha accettato gentilmente di rispondere...
L'unica nota dolente è la velocità quasi da favola con cui all'inizio il protagonista decide di accettare l'offerta...ma comunque è la si accetta proprio perchè è un libro e non una storia reale.
Lo consiglio? Certamente si!
Adesso passiamo alle cinque domande alle quali l'autore ha accettato gentilmente di rispondere...
1) Chi è Luca Terenzoni?
Sono nato nel 1969 a Massa, dove attualmente risiedo. Sono laureato in Economia e Commercio e lavoro presso l’ufficio amministrativo di un’azienda della Versilia, per la quale curo anche i contatti con l’estero.
Ho la passione per il cinema, i libri e i viaggi, in particolare quelli in Francia! Con “Primavera in Borgogna” sono al mio esordio letterario.
2) Come è nata la tua passione per la scrittura? Hai un modello letterario che segui? A cui ti ispiri?
Devo dire che sono arrivato a scrivere il mio primo libro, “Primavera in Borgogna” per l’appunto, per caso.
Sono da anni un amante della lettura, che per me costituisce tuttora un importantissimo arricchimento personale, ma sinceramente non ho mai pensato di arrivare alla stesura e alla pubblicazione di un libro. Questo fino a quando, circa due anni fa, non ha iniziato a delinearsi sempre più chiaramente nella mia testa il soggetto di “Primavera in Borgogna”, con le vite dei vari personaggi coinvolti nella storia e le immagini dei luoghi, che fra l’altro ho visitato, dove ambientare il romanzo. Ho voluto così provare questa esperienza, come ripeto, per me assolutamente nuova, mettendo il tutto nero su bianco.
3)Ti andrebbe di parlarci un po' del tuo libro "Primavera in Borgogna"?
Il messaggio che vorrei giungesse ai lettori di “Primavera in Borgogna” è che nella vita, anche quando tutto sembra perduto e crediamo di essere finiti su di un binario morto, l’occasione per ricominciare tutto da capo può essere sempre dietro l’angolo; sta solamente a noi saperla cogliere al momento opportuno.
Questo è proprio quello che accade a Francesco, il protagonista, il quale, pur avendo raggiunto importanti traguardi sia in campo privato che professionale, si ritrova alla soglia dei 40 anni a mettere nuovamente tutto quanto in discussione, dopo essere stato lasciato dalla sua fidanzata storica a solo pochi mesi dal giorno previsto per il loro matrimonio.
A seguito di un incontro casuale con un imprenditore francese del settore del vino, il signor Jean-Marc Robin, avvenuto una mattina di primavera all’interno delle mura di San Gimignano in Toscana, Francesco si ritroverà proiettato inaspettatamente in una realtà completamente nuova per lui.
Accetterà infatti il nuovo lavoro offertogli dal signor Robin e si trasferirà in Borgogna nella sua azienda vinicola.
Sebbene fermamente intenzionato a non rimanere più coinvolto in una relazione sentimentale stabile, una volta arrivato in Francia tutte le convinzioni di Francesco inizieranno a vacillare a seguito dell’incontro con la sua nuova collega Ludivine, figura tanto affascinante quanto misteriosa e complessa.
Sebbene il titolo del romanzo evochi una sensazione di pace e tranquillità, i colori primaverili delle campagne della Borgogna faranno in realtà da sfondo ai risvolti noir di un inquietante fatto di cronaca nera del passato, che inaspettatamente tornerà alla luce e nel quale Francesco scoprirà coinvolti sia Ludivine che il suo nuovo datore di lavoro.
In un susseguirsi di colpi di scena, Francesco, nel tentativo di ritrovare la pace della sua mente, arriverà anche a mettersi pericolosamente in gioco, riuscendo però alla fine a ricollocare nel giusto ordine i vari pezzi del puzzle.
4)Hai altri progetti letterari?
Compatibilmente con i miei impegni lavorativi ufficiali attualmente sto scrivendo una nuova storia, ambientata fra la Liguria e diverse località della Francia. Vedremo poi come andrà a finire…
5) Come è stata la tua esperienza con la casa editrice Albatros Il Filo? Quali consigli daresti a chi vorrebbe provare a pubblicare un proprio lavoro?
Per quanto mi riguarda posso dire che il mio rapporto con la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo finora si è svolto sulla base della trasparenza e correttezza, nel senso che hanno messo in atto tutto quello che inizialmente mi era stato proposto.
Per quanto riguarda invece il voler dare un consiglio a chi si avvicina per la prima volta al mondo editoriale, non credo di essere un punto di riferimento sufficientemente autorevole.
Posso comunque dire che nel corso dell’ultimo anno ho avuto la possibilità di leggere su internet opinioni fra loro contrapposte sulla strada che un esordiente dovrebbe o non dovrebbe percorrere per arrivare alla pubblicazione della sua prima opera.
Sinceramente non mi interessa schierarmi da una parte o dall’altra, anche perché credo che ogni caso debba essere valutato separatamente; questo perché le motivazioni che spingono un esordiente a pubblicare il proprio primo libro possono essere diverse tra loro. L’importante è comunque essere sempre consapevoli di quello che si fa, della strada che si vuole intraprendere e di dove si vuole o non si vuole arrivare.
Sono nato nel 1969 a Massa, dove attualmente risiedo. Sono laureato in Economia e Commercio e lavoro presso l’ufficio amministrativo di un’azienda della Versilia, per la quale curo anche i contatti con l’estero.
Ho la passione per il cinema, i libri e i viaggi, in particolare quelli in Francia! Con “Primavera in Borgogna” sono al mio esordio letterario.
2) Come è nata la tua passione per la scrittura? Hai un modello letterario che segui? A cui ti ispiri?
Devo dire che sono arrivato a scrivere il mio primo libro, “Primavera in Borgogna” per l’appunto, per caso.
Sono da anni un amante della lettura, che per me costituisce tuttora un importantissimo arricchimento personale, ma sinceramente non ho mai pensato di arrivare alla stesura e alla pubblicazione di un libro. Questo fino a quando, circa due anni fa, non ha iniziato a delinearsi sempre più chiaramente nella mia testa il soggetto di “Primavera in Borgogna”, con le vite dei vari personaggi coinvolti nella storia e le immagini dei luoghi, che fra l’altro ho visitato, dove ambientare il romanzo. Ho voluto così provare questa esperienza, come ripeto, per me assolutamente nuova, mettendo il tutto nero su bianco.
3)Ti andrebbe di parlarci un po' del tuo libro "Primavera in Borgogna"?
Il messaggio che vorrei giungesse ai lettori di “Primavera in Borgogna” è che nella vita, anche quando tutto sembra perduto e crediamo di essere finiti su di un binario morto, l’occasione per ricominciare tutto da capo può essere sempre dietro l’angolo; sta solamente a noi saperla cogliere al momento opportuno.
Questo è proprio quello che accade a Francesco, il protagonista, il quale, pur avendo raggiunto importanti traguardi sia in campo privato che professionale, si ritrova alla soglia dei 40 anni a mettere nuovamente tutto quanto in discussione, dopo essere stato lasciato dalla sua fidanzata storica a solo pochi mesi dal giorno previsto per il loro matrimonio.
A seguito di un incontro casuale con un imprenditore francese del settore del vino, il signor Jean-Marc Robin, avvenuto una mattina di primavera all’interno delle mura di San Gimignano in Toscana, Francesco si ritroverà proiettato inaspettatamente in una realtà completamente nuova per lui.
Accetterà infatti il nuovo lavoro offertogli dal signor Robin e si trasferirà in Borgogna nella sua azienda vinicola.
Sebbene fermamente intenzionato a non rimanere più coinvolto in una relazione sentimentale stabile, una volta arrivato in Francia tutte le convinzioni di Francesco inizieranno a vacillare a seguito dell’incontro con la sua nuova collega Ludivine, figura tanto affascinante quanto misteriosa e complessa.
Sebbene il titolo del romanzo evochi una sensazione di pace e tranquillità, i colori primaverili delle campagne della Borgogna faranno in realtà da sfondo ai risvolti noir di un inquietante fatto di cronaca nera del passato, che inaspettatamente tornerà alla luce e nel quale Francesco scoprirà coinvolti sia Ludivine che il suo nuovo datore di lavoro.
In un susseguirsi di colpi di scena, Francesco, nel tentativo di ritrovare la pace della sua mente, arriverà anche a mettersi pericolosamente in gioco, riuscendo però alla fine a ricollocare nel giusto ordine i vari pezzi del puzzle.
4)Hai altri progetti letterari?
Compatibilmente con i miei impegni lavorativi ufficiali attualmente sto scrivendo una nuova storia, ambientata fra la Liguria e diverse località della Francia. Vedremo poi come andrà a finire…
5) Come è stata la tua esperienza con la casa editrice Albatros Il Filo? Quali consigli daresti a chi vorrebbe provare a pubblicare un proprio lavoro?
Per quanto mi riguarda posso dire che il mio rapporto con la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo finora si è svolto sulla base della trasparenza e correttezza, nel senso che hanno messo in atto tutto quello che inizialmente mi era stato proposto.
Per quanto riguarda invece il voler dare un consiglio a chi si avvicina per la prima volta al mondo editoriale, non credo di essere un punto di riferimento sufficientemente autorevole.
Posso comunque dire che nel corso dell’ultimo anno ho avuto la possibilità di leggere su internet opinioni fra loro contrapposte sulla strada che un esordiente dovrebbe o non dovrebbe percorrere per arrivare alla pubblicazione della sua prima opera.
Sinceramente non mi interessa schierarmi da una parte o dall’altra, anche perché credo che ogni caso debba essere valutato separatamente; questo perché le motivazioni che spingono un esordiente a pubblicare il proprio primo libro possono essere diverse tra loro. L’importante è comunque essere sempre consapevoli di quello che si fa, della strada che si vuole intraprendere e di dove si vuole o non si vuole arrivare.
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