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venerdì 9 settembre 2011

“Primavera in Borgogna” su “Il Club del Libro”.



Oggi vorrei segnalarvi “Il Club del Libro”: un sito, purtroppo scoperto da me solo di recente, rivolto a tutti coloro che, oltre alla lettura, amano condividere le proprie emozioni e opinioni con altri appassionati di libri. QUI potrete trovare le schede e le recensioni dei libri inserite dagli iscritti, le novità relative al mondo della letteratura e alle iniziative del club, e molto altro ancora...
Colgo inoltre l’occasione per pubblicare qui di seguito il testo della presentazione di Primavera in Borgogna” recentemente apparsa su “Il Club del Libro”.


"I colori primaverili delle campagne francesi fanno da sfondo alle atmosfere noir di una storia sospesa tra passato e presente.

"Era il primo sabato di primavera. Quella mattina Francesco aveva deciso di uscire di casa di buonora per recarsi a San Gimignano. Aveva avuto fin da piccolo una predilezione particolare per questo piccolo comune della provincia di Siena, quasi interamente racchiuso nelle mura duecentesche. Inoltre la campagna toscana aveva sempre avuto il potere di infondere in lui un senso di pace e tranquillità. Pace e tranquillità erano proprio quello di cui aveva bisogno in quei giorni: stava infatti passando uno dei periodi peggiori della sua vita. Sentiva di non avere più punti di riferimento, un obiettivo da perseguire…".

Inizia così "Primavera in Borgogna", il romanzo di esordio di Luca Terenzoni. A solamente pochi mesi dal giorno previsto per il suo matrimonio, Francesco, un uomo alla soglia dei quarant'anni, realizzatosi sia nella professione che nella vita privata, viene lasciato dalla sua compagna. All'improvviso tutte le certezze su cui si era fondata fino ad allora la sua esistenza vengono a crollare inesorabilmente. Per lui nulla sembra avere più senso e, soprattutto, non riesce più a vedere un futuro con una donna stabilmente al suo fianco. Una mattina di primavera, mentre sta passeggiando all'interno delle mura di San Gimignano, in Toscana, a Francesco si presenta inaspettatamente la possibilità di dare una svolta radicale alla propria vita. Qui, infatti, incontra il Signor Jean-Marc Robin, titolare di un’azienda vinicola in Borgogna, il quale, dopo un breve colloquio con Francesco, rimane positivamente impressionato dal suo profilo professionale e gli propone di andare a lavorare da lui. Francesco, dopo aver riflettuto attentamente, decide di accettare la proposta del Signor Robin e si trasferisce in Francia. Riesce in questo modo a realizzare un sogno fino ad allora rimasto nel cassetto e cioè di trasferirsi all'estero per lavoro. Francesco lascia l'Italia con l'intenzione di vivere la sua vita solo per se stesso, ma soprattutto è profondamente convinto che non si innamorerà mai più. Però l'incontro con l'affascinante Ludivine, la sua nuova collega, farà ben presto vacillare i suoi nuovi propositi. Inoltre Francesco si ritroverà, suo malgrado, lentamente intrappolato nelle pieghe di un passato inquietante che vede coinvolti sia Ludivine che il Signor Robin. Deciderà così di condurre la sua indagine personale per cercare di fare luce su di un fatto di cronaca nera del passato solo in apparenza dimenticato. Dalle assolate colline della Toscana ai verdi vigneti della Borgogna, le atmosfere noir del romanzo di Luca Terenzoni accompagnano il lettore, pagina dopo pagina, attraverso una serie di colpi di scena; perché come lo stesso Francesco avrà modo di appurare poco dopo il suo arrivo in Borgogna, nulla è come sembra…".


lunedì 1 agosto 2011

“Bookland - Viaggiando tra i libri”: la recensione di PRIMAVERA IN BORGOGNA.



Oggi pubblico qui di seguito il testo della recensione di “Primavera in Borgogna”, scritta da Isy per il blog “Bookland: viaggiando tra i libri”, di cui è una delle curatrici. Desidero quindi ringraziarla per il tempo e lo spazio che ha voluto dedicare al mio libro e colgo l’occasione per invitarvi a visitare il loro blog cliccando QUI.

Trama:
Francesco è un quarantenne che si è appena lasciato, a un passo dalle nozze. Una mattina di primavera, mentre passeggiando a San Gimignano cerca di riafferrare il senso della sua vita, incontra un signore francese con il quale entra subito in sintonia e che gli propone di lavorare per lui, presso la sua azienda vinicola in Borgogna. Quella per la Francia è una passione che Francesco ha sempre coltivato. Si trova quindi di fronte alla possibilità di realizzare veramente il sogno di una vita. Così lascia il suo lavoro e si trasferisce pieno di entusiasmo. Le sue aspettative sono subito appagate: il posto è splendido, la collega Ludivine affascinante, il lavoro interessante. Fino a quando, oltre i colori pastello di quel paesaggio così tipicamente francese, non cominceranno a emergere i segni di un passato inquietante che riguarda sia il suo datore di lavoro, sia la bella Ludivine, della quale si sta ormai innamorando. Una prova decisiva per Francesco che, in un crescendo di colpi di scena, riuscirà a portare luce nel passato della donna e nel suo presente.

Recensione:
Qualche giorno fa mi ha contattato un giovane scrittore emergente, Luca Terenzoni, il quale ci ha chiesto se eravamo disponibili nel leggere e recensire il suo romanzo d’esordio “Primavera in Borgogna”. La trama era seducente e così ho accettato. E non mi sono assolutamente pentita della mia scelta.
Ma partiamo con ordine. Francesco Martini ha quasi 40 anni, una laurea in economia e commercio, un lavoro che lo appaga e una fidanzata che ama e che di li ha poco avrebbe dovuto sposare. Se non fosse che lei gli confessa di essersi innamorata di un altro, troncando così una storia di 14 anni. Il romanzo si apre con Francesco in preda alla disperazione per la fine del suo amore. Decide di recarsi a San Gimignano, posto da lui adorato, dove spera di trovare la serenità ormai perduta, ma in realtà non sarà un semplice giorno di relax…
un incontro, infatti, gli cambierà la vita…Punto forte del romanzo è la descrizione della natura: dai prati e colline toscane, alle immense distese di colza nelle campagne della Borgogna. Una descrizione così semplice, ma diretta che sembra quasi di ritrovarsi in questi luoghi. Personalmente sono un’amante della natura e della Toscana e non potevo non rimanere estasiata dalle descrizioni.
Altra nota spetta invece ai personaggi. Il protagonista è Francesco Martini. Il suo ruolo all’inizio è quello di un uomo disilluso e disperato, che non riesce a non ritrovare in ogni cosa che lo circonda un ricordo di Laura, la donna tanto amata che gli ha spezzato il cuore. Ma dopo un viaggio a San Gimignano e un pianto liberatorio decide di riprendere in mano le redini della propria vita. Dopotutto è un uomo interessante, piacente e che nutre molte passioni: viaggiare (soprattutto in Francia), studiare lingue straniere e i vini. Degustare i vini è per lui una sorta di viaggio spirituale, un rito. Ed è proprio questa passione che gli permetterà di conoscere l’uomo-chiave della storia: Jean-Marc Robin.
E poi ci sono 2 donne, che in un modo o nell’altro danno svolte decisive alla storia. La prima si chiama Ludivine, donna tanto schiva quanto sensuale, che non potrà non suscitare interesse in Francesco. La seconda è invece Karine Langain, moglie di Robin, che pur nell’ombra del marito, gioca un ruolo fondamentale nelle vicende narrate.
La scrittura. Come ho già accennato le descrizioni meritano 10 e lode. Anche le descrizioni degli stati d’animo sono ben espresse. Però durante la prima parte la storia non decolla, proprio per questo susseguirsi ridondante di analisi psicologiche dell’animo di Francesco, che rendono il racconto un po’ monotono. Ciò nonostante non riuscivo a staccarmi dal libro, dovevo leggere, c’era un qualcosa che mi attirava.
E l’attesa, come ben si sa, spesso viene premiata, come in questo caso. Dopo un po’ avviene la svolta, la narrazione riprende tranquillamente e il racconto va avanti.
Ma arrivata a metà libro un susseguirsi di eventi e colpi di scena mi ha letteralmente catapultata nel libro e la sera, nonostante la stanchezza per aver studiato fino a tardi, ho terminato (o meglio divorato) le 80 pagine restanti che mi hanno lasciata con il fiato sospeso fino all’ultimo.
Il titolo è quanto mai adatto. Infatti è si un libro piccolo, come d’altronde lo è il periodo in cui si svolge tutta la vicenda (Questa mia ultima frase potrà sembrare incoerente, ma una volta letto il libro potrete verificare di persona che un senso ce l’ha). Un libro consigliatissimo, dopotutto come si dice "In botte piccola c’è il vino buono!". E questo proverbio è quanto mai perfetto per descrivere questo libro;-)
Buona lettura=)
Isy.
http://bookland89.blogspot.com/2011/07/recensione-primavera-in-borgogna-di.html





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